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Spesa per la materia energia: cos'è e cosa significa

spese per la materia energia

La spesa per la materia energia è una voce che ritroviamo all’interno della bolletta della luce o del gas. Molto spesso non è facile, quando riceviamo la bolletta delle nostre forniture domestiche, riuscire a comprendere tutte le voci che sono comprese all’interno del modello prestampato. Alcune compagnie hanno cercato di risolvere il problema applicando anche grafici ed immagini. Ma a volte neanche questo serve agli utenti, i quali continuano a chiedersi cosa significa spesa per la materia energia. Prendiamo in considerazione tutte le voci che sono presenti all’interno di una bolletta e cerchiamo di capire quanto questa voce di spesa incida e soprattutto da chi viene stabilita.

Le voci di spesa della bolletta

Tra le voci di spesa della bolletta per le forniture domestiche, troviamo quella che riguarda l’acquisto e la vendita e che corrisponde alla spesa in materia energia. Poi abbiamo i corrispettivi per l’uso delle reti e per il servizio di misura, che riguardano la spesa del trasporto dell’energia e la gestione del contatore. Poi abbiamo ancora la spesa per oneri di sistema, le imposte e l’Iva.

In particolare la spesa per la maniera energia indica il costo dell’insieme degli importi fatturati dal venditore per fornire l’energia elettrica al cliente finale. Quindi riguarda tutte quelle attività che il venditore deve svolgere per portare la corrente e il gas presso le nostre case. In questo insieme vengono compresi l’acquisto e la commercializzazione al dettaglio dell’energia.

I parametri per calcolare questo tipo di spesa vengono stabiliti dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico.

Dove viene indicata in bolletta la spesa per la materia energia

Generalmente le voci che si riferiscono alla spesa per la materia energia vengono ben evidenziate nella bolletta dell’utente. Il costo dell’energia è determinato da alcuni elementi, che sono i seguenti:

  • PE – è il costo che deve affrontare il venditore per poter acquisire l’energia e poi rivenderla;
  • PD – è il prezzo di dispacciamento, quindi si tratta dei costi che si devono affrontare per mantenere sempre una fornitura costante di energia. Il venditore infatti deve bilanciare anche le eventuali perdite che si possono manifestare nell’ambito di una rete;
  • PCV – è il prezzo che riguarda la commercializzazione e la vendita.

Dobbiamo ricordare che esiste comunque una differenza in base al fatto di affidarsi al mercato libero o a quello di maggior tutela. Il mercato libero entrerà in vigore in maniera definitiva a partire dal luglio 2019. Nel mercato di maggior tutela è l’Autorità per l’energia che stabilisce ogni tre mesi i costi per l’energia, tenendo conto dell’andamento del mercato.

Con il mercato libero, invece, il prezzo dell’energia sarà stabilito dalle singole compagnie. Il costo viene concordato con l’utente al momento della sottoscrizione del contratto e prevede di scegliere un pagamento fisso o uno che tiene conto delle fasce orarie in base alle quali vengono forniti prezzi più o meno alti a seconda delle esigenze di consumo del cliente.